venerdì, novembre 30, 2007

LA VERITA'

Vogliamo subito la verità sulla morte di Aldo Bianzino!!
Chi era Aldo?
Aldo Bianzio era un falegname di 44 anni con moglie e tre figli. Aldo è stato arrestato il 13 ottobre 2007 insieme alla moglie per possesso e coltivazione di marijuana. Aldo è stato messo in una cella d’isolamento nel carcere di Capanne, vicino Perugia. Il 14 ottobre Aldo è stato trovato agonizzante nella sua cella. Aldo è morto. Dall’autopsia è emerso che Aldo è stato pestato e in seguito a questo pestaggio è morto. Aldo è stato pestato mentre era in cella d’isolamento
E' mai possibile che un uomo per possesso di marijuana venga ucciso barbaramente mentre un ragazzo rom che ha ucciso 4 ragazzi guidando ubriaco è agli arresti domiciliari in un residence sul mare?
Questa è giustizia?
Dobbiamo da soli farcela?
La legge è uguale per tutti o solo per alcuni?
Perchè tace lo Stato sulla morte di Bianzino?

Vogliamo la verità subito!!!

venerdì, novembre 23, 2007

Amare

Felice è l'uomo felice:
di vivere;
amare;
sognare;
piangere;
soffrire;
gioire......

della vita e nella vita che gli appartiene.

Siamo come un'attimo di brezza in una calda estate
per poco esitiamo
però in quell'attimo
amiamo.
L'amore è la vita stessa, senza di esso si potrebbe definire tale?

Allora amiamo senza riserve per non doverci mai pentire di non avere amato.

domenica, novembre 11, 2007

CHE ASSURDITA'!

Voglio esprimere il mio dolore, il mio immenso dispiacere per la morte di Gabriele Sandri, stroncato in maniera assurda a soli 28 anni ieri mattina.

Inoltre esprimo le mie più sentite condoglianze alla famiglia e alle persone care che gli volevano bene.

Sono molto sconcertato dagli episodi di violenza che ieri sono scaturiti dopo la notizia della morte di Gabriele. Così facendo non si è onorata la sua morte ne vendicata perchè Gabriele era un tifoso sano, non violento, dal forte attaccamento per la sua squadra, un tifoso da prendere ad esempio che avrebbe condannato la guerriglia di ieri.
Accuso i dirigenti della Lega calcio e della FIGC, Abete e Mattarese, perchè proprio per come era Gabriele DOVEVANO sospendere il campionato, in segno di rispetto per questo ragazzo da prendere, ripeto, da prendere ad esempio da tutti noi tifosi.
Ecco perchè chiedo le dimissioni di Abete e Mattaresse, due persone incompetenti che non stanno facendo niente per il bene del calcio, pensano solamente a come spartirsi i soldi delle tv private.
E' pauroso vedere l'incapacità del nostro paese nel contrastare dei delinquenti che ieri hanno preso il potere, distruggendo tutto quello che gli capitava a tiro, questo è sintomo di un malessere generale che pervade la nostra società e farebbero bene le istituzioni a chiedersi come porvi rimedio al più presto.

Spero vivamente che la morte assurda, il sacrificio, di Gabriele Sandri non rimanga invano, anzi che porti finalmente nel mondo dello sport, del calcio in particolare quella bellezza, quella civiltà, quel sano tifo di cui Gabriele era portavoce semplicemente con il suo esempio.

Addio Gabriele!

martedì, novembre 06, 2007

Addio caro Enzo

Oggi si è spento in un letto d'ospedale, circondato dai suoi cari, Enzo Biagi.

Un uomo, un giornalista che ha sempre combattutto e creduto nella libertà.

Durante la seconda guerra mondiale è stato nella resistenza e per tutta la sua vita ha promosso quella cosa inestimabile, purtroppo sempre messa in discussione e molte volte proibita con la forza,che è la LIBERTA'.

Libertà che gli è stata negata con l'editto bulgaro da uno dei peggiori presidenti del consiglio che l'Italia abbia mai avuto.

Dedico questo post a lui alla libertà e alle persone che gli hanno e gli vogliono bene esprimendo tutto il mio cordoglio per la sua scomparsa e augurandomi che mai più in ne nostro paese si metta il bavaglio a persone stupende come lui promotrici della libertà.

Addio caro Enzo.

domenica, novembre 04, 2007

LA FINE DI UNA DITTATURA!!!

Da corriere.it:
Luttazzi riparte dall'editto. E critica Prodi
Via con le immagini di Berlusconi (con pernacchia). Affondi contro il governo, Mastella e il Vaticano

Daniele Luttazzi (Ansa)ROMA - Daniele Luttazzi torna in tv, su La7, con Decameron e riparte dall'«Editto bulgaro» e da un affondo contro il governo Prodi. Il programma del comico è cominciato, sabato in tarda serata, con le immagini dell'aprile 2002, quando l'allora premier, Silvio Berlusconi accusò lo stesso Luttazzi, Enzo Biagi e Michele Santoro, di «uso criminoso» della tv. Un editto che costrinse all'esilio mediatico, per lungo tempo i tre, subito allontanatti dagli schermi Rai. A suggello delle immagini una sonora pernacchia.
Subito dopo, il via vero e proprio programma: dopo la sigla un monologo al vetriolo dell'attore, in piedi su un enorme tavolo di plexiglas. «Pensate - ha esordito Luttazzi - è già passato un minuto e siamo ancora in onda. Chi l'avrebbe detto? In questi anni mi sono chiesto perchè sia rimasto lontano dalla tv. Poi l'ho scoperto: la colpa era del mio agente, Bin Laden». Della Rai, ha aggiunto, «l'unica cosa che mi manca sono i grattini di Lilli Gruber sulla schiena».
Il primo affondo di Luttazzi è stato tutto contro il governo Prodi. «Mi chiedono perchè ho votato centrosinistra: perché avevo ben presente la squallida alternativa». Poi la lunga lista di «tutte le cose che non mi piacciono per niente del governo in carica: innanzitutto non ha cancellato la legge 30, che ha generato il fenomeno enorme della precarietà... Non è democrazia se non te la puoi permettere. Ragazzi, datevi da fare, perché con la balla della flessibilità ve lo stanno mettendo nel c...». Al governo Luttazzi ha rimproverato anche «di non aver cancellato tutte le leggi vergogna di Berlusconi. Ora vogliono ripristinare il reato di falso in bilancio, ma è come dire: 'Berlusconi è uscito dal recinto, chiudi pure'.
Non c'è ancora - ha aggiunto l'attore - una legge sul conflitto di interessi. Nel mirino di Luttazzi, anche il disegno di legge Gentiloni di riforma della tv: «Non mi piace perché non permetterà la nascita di un terzo polo generalista e per l'ennesima volta lascerà intatto l'esistente».
Poi l'affondo contro il ministro della Giustizia Clemente Mastella: «Se lo avessero detto prima delle elezioni che lo avrebbero fatto Guardasigilli, vinceva Berlusconi». Le critiche dell'attore hanno colpito in particolare la legge sull'indulto: «piuttosto - ha detto - tiriamo fuori i tossicodipendenti, legalizziamo le droghe e facciamo nuove carceri che siano davvero luoghi di recupero».
Nell'elenco di Luttazzi anche «la legge razzista Bossi-Fini, con i centri di permanenza temporanea che sono luoghi disumani e vanno chiusi» e il recente pacchetto sicurezza, «che in parte obbedisce a una logica repressiva e penalizza i più deboli senza risolvere il problema. Quella accaduta a Roma - ha aggiunto, riferendosi all'omicidio di Giovanna Reggiani - è stata una tragedia insensata e straziante. Ai familiari va il nostro cordoglio e il ringraziamento per aver dato un grande esempio di civiltà». In Italia, ha aggiunto, «il 75% dei delitti contro le donne è compiuto da italiani. Conosco albanesi, macedoni e romeni che sono persone squisite».
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Altro bersaglio il Vaticano, al centro di una scenetta ambientata nell'antica Grecia, in un immaginario dialogo tra sofisti: «I preti che molestano i bambini vanno all'inferno? No, vanno a Los Angeles, dove la diocesi ha sborsato 660 milioni di dollari per risarcire le vittime. Il Vaticano è quello che non paga le tasse, la Chiesa cattolica è quella che incassa l'8 per mille. La pedofilia tocca solo alle chiese locali».

Approvo ogni singola parola e mi associo a Luttazi nel porre le mie più sentite condoglianze alla famiglia e alle persone più care della Sig.ra Reggiani uccisa barbaramente, vittima di un sistema assurdo che non tutela tutti noi contro crimini atroci come questo.